Quando perdere il pallone diventa fatale. Ci riferiamo a quegli errori, a volte indotti dall’avversario, altre gratuiti, che permettono alla squadra avversaria la riconquista con successiva ripartenza.
Nell’utlima uscita la Nazionale di Ventura ha preso due gol per leggerezze di questo tipo commesse da Verratti e Bernardeschi. Di solito si tratta di dribbling inopportuni o di passaggi superficiali.
Analizziamo alcune di queste situazione per capire come potevano essere evitate.
Non penso sia un caso che gli esempi (negativi) più eclatanti arrivino dai giocatori di Fiorentina e Napoli le due squadre di serie A con il maggior possesso palla e il maggior numero di passaggi. Sia B. Valero (contro il Torino) sia Jorginho (contro il Benfica) sono calciatori di grande tecnica e buona visione di gioco. Perché hanno sbagliato? Le risposte sono da ricercarsi soprattutto nel posizionamento preventivo dei compagni di squadra che avrebbero dovuto comporre insieme al portatore di palla dei triangoli, o meglio ancora, dei rombi per suggerire il passaggio fungendo da “vertice” (alto o basso) o da “appoggio” (interno o esterno). Le palle perse nascono spesso perché vengono meno questi sostegni. Ad esempio nell’azione di B. Valero c’erano (marker rossi) tanti giocatori sopra la linea della palla ma nessun vertice alto sul lungo linea e nessun sostegno dietro.
Diverso e più grave l’errore di Bernardeschi in Nazionale (un altro viola) che, sbagliato il primo controllo, ha voluto rimediare cercando un improbabile dribbling invece che uno scarico su un compagno. La voglia di mettersi in evidenza ha prevalso purtroppo sulla ragion di stato. Causando danni, per fortuna dell’Italia, rimediati da Immobile nel finale.

2/10/2016 Torino-Fiorentina 2-1 / Il retropassaggio di B. Valero intercettato da Iago Falqué per l’1-0 del Torino

06/10/2016 Macedonia-Italia 2-3 / Il dribbling tentato da Bernardeschi con successiva palla persa e gol subito